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Diario di un'avventura
A volte è proprio vero, delle fantastiche avventure nascono per caso. Questa che vi sto per raccontare è nata così grazie ad una telefonata. Una mattina alzo il telefono e chiamo Stefano e gli domando: Stefano che ne dici se organizziamo un corso Trimix in mar rosso? Potrebbe essere un’esperienza simpatica, anzi sicuramente lo sarà, pensando anche al fatto che saremo ospiti della Planet One, la barca che da tempo ci accompagna nel paradiso di allah. Stefano ascolta la mia domanda e dopo averci riflettuto risponde: Siii possiamo farlo, e conoscendo la grande passione che ci mette in tutte le sue attività, comincia a parlare dandomi consigli spiegazioni sul materiale che serve, in poche parole un briefing generale.Ora che abbiamo stabilito che il Corso si farà bisogna cominciare a pubblicizzarlo e neanche qualche e-mail e giro di telefonate all’improvviso la barca era piena, si 8 corsisti e 4 accompagnatori e 4 di Staff.Organizzato il tutto, qualche sera prima della partenza ci troviamo io enzo, amico e armatore della barca, e Stefano, nella sua “base” a pianificare e a rivedere se tutto era pronto e tra un calcolo e l’altro vediamo enzo pensieroso….e allora gli chiediamo Enzo tutto bene?? E lui si si ma mi domando una cosa ma dove le mettiamo tutte queste bombole??? E giù grande risata e a cercare il modo migliore di sistemarle e tutti dentro di noi pensavamo, speriamo che salah ci aiuti, ma alla fine sembra tutto risolto. Sistemato questo problema via nel magazzino di eta beta (così chiamo il deposito di stefano) a cercare fruste per i travasi e quant’altro necessario, ad ogni dubbio sul qualche pezzo Stefano oplas lo tirava fuori e noi sbalorditi, ma ancora di più era espressivo è lo sguardo di Federica, la quale ogni tanto ci ripeteva la seguente frase: se qualche giorno stefano vi dice che sono andata via, voi mi capite vero?? A parte gli scherzi abbiamo risolto tutti i nostri problemi, e cosi siamo pronti per trovarci domenica mattina in aeroporto con i nostri borsoni super carichi, santa egypt air che ci permette di portare 30 kg. Primo giorno appena arrivati troviamo già a bordo i bomboloni di elio sistemati e stivati dal comandante della barca il buon Salah che come il solito ci fa trovare tutto in ordine in una maniera impeccabile. Dopo aver caricato e sistemato tutte le nostre attrezzature andiamo a cena e come per incanto dalla porticina magica esce di tutto….ma buonissimo però.Terminata la cena, anche se un po’ stanchi per il viaggio cominciamo a sistemare tutte le nostre attrezzature, ognuno al proprio posto, ordinati come piccoli bambini alle scuole elementari. Sistemato il tutto partono le prime domande a Stefano, il quale con la sua grande pazienza ( e credetemi non so dove trova tutta questa passione) comincia a rispondere ad uno a uno, ma poco dopo guardiamo l’orologio e via tutti a letto domani inizia l’avventura Trimix!!!Eccoci qua primo giorno…. Tutti svegli e pimpanti (parola grossa), intorno al tavolo per la colazione e Mustafà comincia a distribuire frittatine, omelette, nutella e tanto altro…….Dopo aver mangiato inizia la prima parte di teoria e tra slides, esempi pratici inizia il corso per continuare in acqua a fare la prima parte programmata degli esercizi.Che dire la settimana trascorre tranquillamente con i soliti ritmi, ma l’unica cosa che è sempre diversa è la voglia di continuare ad imparare, visto che ogni giorno Stefano ci trasmette novità, tratte sia dall’ottimo materiale didattico che la PSS utilizza, ma soprattutto dalla sua lunga esperienza di immersioni tecniche che ha svolto in questi ultimi anni, poiché è inutile avere bei quaderni colorati e ricchi di figure, se poi che li spiega non ha mai avuto esperienze concrete del Trimix all’infuori di quelle fatte al corso.Purtroppo, apro una parentesi, il problemi delle immersioni tecniche è di chi insegna questa branca della subacquea, secondo un mio modesto parere chi fa la differenza è l’istruttore colui che deve prepararti ad affrontare tutte le situazioni che possono accadere durante questo tipo di immersioni, ma come fa un istruttore a insegnare tutto ciò se non ha mai fatto immersioni Trimix o al massimo due o tre per avere il brevetto?? Chiudo la parentesi.Sulla barca si respira aria nuova, in tutti sensi, i sub girano sulla Planet One, schivando i bomboloni di elio, acquistati per l’occasione e credetemi sono tanti circa 10 tra elio e ossigeno.Tra i vari “marziani” della subacquea c’è chi passa e sfotte visto che oltre ai corsisti ci sono anche alcuni accompagnatori subacquei, che in un attimo sono pronti con la loro unica bambolina e via in acqua a fare, per loro fortuna, anche tre immersioni al giorno.Oggi è venerdi siamo all’ultimo giorno di corso, dove Stefano farà una piccolo introduzione al corso Trimix 80, e cosi dopo aver completato l’ultima parte di teoria giù in acqua a vedere le meraviglie che questo mare ci regala e in questi giorni, nonostante le immersioni che erano di natura didattica non si è potuto non godere dello spettacolare scenario in cui stavamo librandoci nell’acqua come astronauti. Le grandi gorgonie fanno da scenografia all’acquario del mar rosso. Nel pomeriggio, al termine dell’immersione ecco il momento più atteso….dalla barca vengono passati i brevetti a stefano il quale consegna uno ad uno l’ambito brevetto, giustamente guadagnato.Ma non appena l’euforia passa torna subito in mente che il giorno dopo è sabato e quindi l’ultimo giorno…… domani faremo una immersione di gruppo ad aria. La sera è arrivata con malinconia abbiamo già sistemato tutta l’attrezzatura nei borsoni le valige sono pronte al 90% comincia lo scambio degli indirizzi e perché no a programmare già il prossimo viaggio da fare tutti insieme, ma ora bisogna andare da hafne…..ristorante tipico egiziano niente turisti e tanto pesce e allora andiamo a cena……..
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